Grafico, videomaker e pilota Enac di droni. Appassionato di musica e innamorato della montagna, dopo aver battuto in lungo e in largo l’Appennino, si è cimentato sui 4000 delle Alpi.
“Stanco del chiasso cittadino la voglia di vivere la montagna mi aveva già portato parecchie volte sul Cusna, e di conseguenza conosco bene il Battisti, crocevia di passione e territorio.
E’ bastata la prima volta da ospite per farmi fantasticare sul gestire un posto del genere…e, finalmente, eccoci qui.”
Un'oasi in mezzo ai giganti
Ottobre 2024 - Chiusura stagione estiva
Il Battisti è aperto il Sabato e la Domenica
Siamo operativi tutti i weekend:
- sabato e domenica dalle 12:00 alle 15:00 per RISTORAZIONE,
- sabato sera per CENA E PERNOTTAMENTO
La prenotazione è obbligatoria per pernottare, mentre per la ristorazione a pranzo è consigliata:
nel weekend facciamo due turni, il primo dalle 12:00 alle 13:30, ed il secondo dalle 13:30 alle 15:00.
Per informazioni e prenotazioni chiamare il 348 5954241 (giorni feriali), oppure lo 0522 897497. In alternativa mandare una mail a info@rifugio-battisti.it.
A PRESTO!
IL RIFUGIO
Tradizione creativa
Dormire e mangiare al Battisti, per assaporare il connubio tra tradizione emiliana e pasticceria creativa, immersi nel magico alto appennino Reggiano. www.parcoappennino.it
Chi Siamo
Passione e cuore per la montagna
Siamo Emanuele ed Enrico, i nuovi gestori del Rifugio CAI Cesare Battisti a Lama Lite, nell’alto Appennino reggiano, tra Ligonchio e Civago, nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Dopo una lunga selezione, la Sezione reggiana del CAI, proprietaria del rifugio, ha scelto come gestori due giovani reggiani grandi appassionati di montagna e dell “nostro” Appennino.
«Sicuramente, la loro passione e la loro intraprendenza - spiega il CAI reggiano - saranno un punto di forza per gestire un rifugio alpino in una fase difficile come quella che stiamo vivendo».
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Emanuele Braglia
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Enrico Bronzoni
Alpinista per passione, maestro di mountain bike di professione, questa sua attività lo ha portato anche a lavorare anche in Nord America. Emigrato da anni in Appennino dalla pianura, per trovare quella qualità di vita che solo la montagna può dare, per Enrico «la gestione di un rifugio come il Battisti è il coronamento di ciò che credo sia il “vivere la montagna”. Un’avventura coinvolgente, nella quale impiegherò tutta la mia esperienza ed entusiasmo».